Sono Gionata, con la G.
Ecco, questo è il massimo che riesca a dirti in risposta alla domanda: chi sei?
Sono cambiati così tanti scenari nella mia vita che l'unica cosa rimasta uguale in questi 40 anni è il nome.
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Mi è più facile dirti cosa abbia fatto.
Mi sono laureato in Filosofia e dopo un Master in Regia ho lavorato per quasi vent'anni come regista televisivo freelance. Mi sono avvicinato alle pratiche di consapevolezza fin dai tempi dell'università (yoga, meditazioni di Osho e Rebirthing), mi ho approfondito le pratiche meditative seguendo alcuni protocolli di Mindfulness (MBSR, Interpersonal Mindfulness) per poi scegliere come cammino la Meditazione di Piena Consapevolezza (Vipassana) nella tradizione Theravada, ossia del Buddhismo antico.
Pratico e studio in questa tradizione partecipando a ritiri residenziali con monaci buddhisti (Ajahn Sucitto, Ajahn Chandapalo, Ajahn Brahm) nella gioia di essere seguito da Neva Papachristou, mia Maestra.
Dal lockdown ho scelto di dedicare tutto il mio tempo all'insegnamento e alla divulgazione delle pratiche meditative.
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Con il Master in Contemplative Studies dell'Università di Padova sono tornato tra i banchi, perché praticare e studiare sono due verbi inseparabili, per me.
Essendo appassionato di comunicazione e gestione dei gruppi, mi sono certificato come Facilitatore nei conflitti con la Comunicazione Empatica (modello di Marshall Rosenberg), che porto nelle aule di formazione nell'ambito di organizzazioni, corsi privati, enti pubblici.
La relazione con la meditazione
È nata così: ero un tipino tutto testa e poco in ascolto del corpo, al punto da credere che quando il corpo si facesse sentire era solo come segnale di allarme (hai mai sentito parlare di quella cosa chiamata "ipocondria"?).
Ho iniziato a sperimentare meditazioni dinamiche per ascoltare il corpo. Ho fatto un incidente stradale importante per cui il corpo non poteva rimanere inascoltato. Mentre il corpo era "fuori gioco" ho conosciuto la meditazione statica.
Me ne sono innamorato. Le ho chiesto di sposarmi.
La Palestra della Meditazione
Si è fatta un pò attendere, la risposta alla mia proposta di matrimonio.
È arrivata durante il primo lockdown, in piena pandemia da Covid-19: come il resto del mondo mi sono trovato chiuso in casa, solo, isolato, in qualche modo anche spiazzato e un pò perso.
Mi chiedevo: da qui, come posso essere di aiuto o supporto alle altre persone?
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Ho iniziato quindi ad offrire delle meditazioni live in Zoom. Non avevo mai sperimentato il mezzo digitale per condividere la pratica meditativa, prima di allora. Poteva davvero il computer diventare un luogo di incontro e di condivisione?
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Poteva davvero una sessione digitale essere più reale del reale?
Funzionò; si formò una piccola comunità di meditanti che si trovava a praticare con costanza, pazienza, fiducia. Una comunità che aveva chiaro - come me - il potere di una parola: INSIEME.
Insieme si può attraversare: una scomodità, una preoccupazione, una gioia, uno spavento. Una pandemia. Ogni tradizione meditativa necessita di questa parola: insieme. La Palestra delle meditazione è nata per rispondere ad un profondo bisogno di connessione e di condivisione. È stato il mio sì più grande alla meditazione e il suo sì più grande a me.​